Parchi

Rocca di Cerere Geopark

Il Rocca di Cerere Geopark, divenuto Geoparco nel 2008 e confermato tale nella sessione 2012, ha dimostrato negli anni la sua piena adesione ed un convinto apporto alle Reti Europea e Mondiale dei Geoparchi. 

Il territorio del Geopark si estende nell'area centrale della Sicilia, sui Monti Erei, nei territori dei comuni di Enna, Aidone, Assoro, Calascibetta, Nissoria, Leonforte, Piazza Armerina, Valguarnera e Villarosa.  Il nome “Rocca di Cerere” è stato scelto in ragione dell'antica dedicazione di questo territorio alle divinità ktonie. Già i popoli indigeni della Sicilia antica, Sicani e Siculi, adoravano figure connesse con la Terra e con il sottosuolo, così come dimostrano ampiamente le connessioni tra la tipologia tombale delle camere funerarie scavate nella roccia, le inumazioni collettive in posizione fetale e l'ideologia funeraria di un al di là connesso con il sottosuolo. Questi culti possono essere riassunti nel nome latino di Cerere, la greca Démeter, nume tutelare dell'agricoltura, venerata sulla più alta cima della città di Henna, la Rocca di Cerere, appunto.  

Il  nome,  dunque,  rispecchia  la stretta relazione, stabilita nel tempo, tra la Madre Terra e l’uomo.

Geologicamente l'area copre la parte centrale dell'Avanfossa sicula tra la catena Appennino-Magrebide e  l'Avampaese Ibleo ed è caratterizzata da un'ampia diversità geologica. A nord  l'area presenta depositi sia trassici che flisciodi con belle formazioni quarzarenitiche, mentre a sud prevale la presenza dell'altipiano gessoso-solfifero creato dalla crisi del Messiniano 5,96-5,33 milioni di anni fa. Tale crisi si verificò a causa di un repentino prosciugamento del Mediterraneo con la conseguente ciclica deposizione di potenti livelli di evaporiti.  La crisi si concluse con il ritorno del mare nel periodo Zancleano.

La conformazione del territorio è tipicamente collinare-montagnosa, con oltre il 10% di superficie situata oltre i 700 m, la cui massima elevazione (1.192 mslm) si raggiunge in cima al M. Altesina. Racchiuso dunque da una sorta di perimetro montuoso, il comprensorio offre allo sguardo un paesaggio decisamente ricco di suggestioni, costellato da valli, fiumi, torrenti e laghi (tra cui il Lago di Pergusa, unico lago naturale siciliano e luogo del mito di Proserpina), antichi centri arroccati e colline che digradano verso le estese pianure orientali che, nel corso dei secoli, sono stati teatro di un'intensa attività umana e le cui testimonianze, oggi, definiscono il patrimonio storico-culturale del Geopark. Basti pensare alla presenza di due tra le maggiori aree archeologiche classiche dell'intero Mediterraneo, quali la Villa Imperiale Romana del Casale e la Polis Greca di Morgantina, oltre ad altri 150 siti archeologici tra cui il villaggio Bizantino di Canalotto e le Necropoli di Malpasso e Realmese risalente all'età del rame e del bronzo. 

Il territorio vanta, inoltre, l'unico Parco Archeologico Minerario dell'isola: Floristella-Grottacalda, numerosi altri giacimenti di archeologia industriale e ben 4 aree protette di notevole pregio storico-naturalistico (R.N.S. Lago di Pergusa, R.N.O. Monte Altesina, RNO Rossomanno-Grottascura-Bellia e RNO Monte Capodarso e Valle dell'Imera meridionale). Accanto alle visite ai numerosi musei (Treno museo di Villarosa, Paese museo di Villapriolo, Museo Archeologico di Aidone,  Museo Alessi di Enna, Museo Etnoantropologico e della Civiltà contadina di Nissoria, Mostra Permanente della Civiltà mineraria di Piazza Armerina, etc..), e ai diversi castelli, fortificazioni, priorati e chiese di epoca federiciana e più in generale medievale (Castello di Lombardia, Torre Federiciana, Castello Aragonese, Castello Svevo, Castello Gresti, etc.), il territorio offre anche la possibilità di partecipare a manifestazioni religiose come i riti della Settimana Santa di Enna, a rievocazioni storiche come il Palio dei Normanni di Piazza Armerina, oltre che alle numerose feste tradizionali come le Tavolate di S.Giuseppe imbandite con del pane modellato in forme simboliche e rituali destinato al consumo dei visitatori (tradizione antichissima risalente alla cultura ellenica e ai rituali legati al culto di Demetra/Cerere), oppure di praticare attività sportive in ambiente naturale (sci nautico, vela, canoa, free climbing, mountain bike, bird watcing, etc.) o di assaggiare i numerosi presidi tipici come il Piacentinu ennese, l'Olio extravergine d'oliva, la Pesca e la Fava larga di Leonforte, la Lenticchia nera, i dolci e i salumi, etc..

Un viaggio sostenibile e solidale attraverso la storia e la natura della Sicilia

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