Macchia o macchie?
Macchia mediterranea è un termine molto, troppo ampio, che abbraccia al suo interno numerosi aspetti di paesaggio, molto diversi tra di loro. Per darne una definizione scientifica utilizziamo la fitosocilogia, la scienza che studia il paesaggio e le associazioni vegetali. La fiitosociologia classifica come “ordini” aspetti di vegetazione che ricomprono un areale mediamente grande definito da determinati paramentri climatici (temperatura media annua e precipitazioni medie annue). Viene quindi definita la macchia mediterranea con l'ordine Pistacio lentisci-Rhamnetalia alaterni (nome derivante dalle due piante più presenti ovvero il lentisco e l'alaterno) come una vegetazione di macchia sclerofila propria degli ambienti mediterranei, dove le carattteristiche climatiche (T media annua 16-18 °C) non consentono l'insediamento di veri e propri boschi. Questo ordine, che quindi abbraccia vari tipi di macchia mediterranea, può essere suddiviso in quattro “alleanze”, la categoria sottostante, differenziate per adattamenti ecologici ed edafici (relativi alle caratteristiche del suolo) e quindi per le specie presenti.
Le quattro alleanze sono:
• Macchia basifila (Oleo-Ceratonion siliquae): macchia che troviamo su suoli a reazione basica come i calcari. Le specie caratteristiche sono l'olivastro, l'euforbia, il mirto, l'asparago, il carrubbo, la palma nana, la fillirea, l'alatermno, il lentisco e il terebinto. Questa vegetazione è molto diffusa nelle zone di Palermo, Trapani e di Siracusa, dove sono presenti grandi massicci calcarei.
Le quattro alleanze sono:
• Macchia basifila (Oleo-Ceratonion siliquae): macchia che troviamo su suoli a reazione basica come i calcari. Le specie caratteristiche sono l'olivastro, l'euforbia, il mirto, l'asparago, il carrubbo, la palma nana, la fillirea, l'alatermno, il lentisco e il terebinto. Questa vegetazione è molto diffusa nelle zone di Palermo, Trapani e di Siracusa, dove sono presenti grandi massicci calcarei.
Ceratonia siliqua (carrubbo)
Pistacia lentiscus (lentisco)
Chamaerops humilis (palma nana)
Euphoribia dendroides (euforbia)
• Macchia acidofila (Ericion arboreae): macchia caratteristica dei suoli a reazione acida.
Sono presenti quasi tutte le sepcie sopraelencate, il fattore discriminante è la presenza dell'Erica arborea e del corbezzolo, specie proprie dei suoli acidi. Possiamo trovarla principalmente nelle coste settentrionali della provincia di Messina.
Sono presenti quasi tutte le sepcie sopraelencate, il fattore discriminante è la presenza dell'Erica arborea e del corbezzolo, specie proprie dei suoli acidi. Possiamo trovarla principalmente nelle coste settentrionali della provincia di Messina.
Fiori di Erica arborea
Frutti di Arbutus unedo (corbezzolo)
• Macchia caducifoglie estiva (Periplocion angustifolia): macchia propria degli ambienti più aridi e secchi, estende il suo areale fino alle coste settentrionali dell'Africa. Le specie che la compongono come la Periploca angustifolia e il sommacco tripartito (Rhus tripartita) hanno la caratteristica di perdere le foglie durante la stagione estiva. In Sicilia possiamo trovare questa vegetazione negli ambienti più aridi come ad esempio nella zona di Gela.
Periploca angustrifolia
Rhus tripartita (sommacco tripartito)
• Macchia a ginepro (Juniperion turbinatae): macchia degli ambienti dunali e caratterizzata per la marcata presenza dei ginepri (Juniperus turbinata e Juniperus macrocarpa). In Sicilia è posssibile trovarla nei pochi ambienti dunali residui che hanno resistito al pesante abusivismo edilizio, causa della grave perdita di questo tipo di habitat. Troviamo ambienti di questo tipo nella zona di Marsala, nel siracusano e nelle isole minori.